Vittoriana Benini

Nata a Imola nel 1941, Vittoriana Benini inizia a disegnare e a dipingere giovanissima, tanto che già in quinta elementare vince il primo di una lunga serie di premi e riconoscimenti. Negli anni ’70, dopo aver comunque perfezionato il disegno tecnico e quello a mano libera, si iscrive alla “Scuola di arti e Mestieri” di Massalombarda e all’ “Accademia di Belle Arti” di Ravenna, dove è allieva dei Maestri Folli, De Grada, Spadoni, Zancanaro e Caldari, e si dedica allo studio del corpo umano e particolarmente alla figura femminile. Oltre che quello di Massalombarda e Ravenna, l’artista continua ad avvertire il clima del contesto imolese, animato fino alla metà del ‘900 da artisti di tradizione, quali Amleto Montevecchi, Tommaso Della Volpe e Anacleto Margotti, ma intrattiene anche rapporti con Rossi, Ruffini e Gottarelli, che le danno l’apertura mentale per crescere.
Dopo un periodo dedicato all’insegnamento, Vittoriana Benini si indirizza verso la grafica pubblicitaria. Negli anni ’80 decide, poi, di raccogliersi in sé stessa e rielaborare quanto acquisito dagli studi accademici per fonderlo con la preesistente ispirazione soggettiva. Nel decennio successivo arriva a definire una tematica propria nella quale un ruolo di primo piano è affidato alla donna, figura dalla profonda forza interiore consacrata in una condizione.
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