Mirna Montanari - Paesaggi

Dal 08/09/18 al 07/10/18 

La lettura delle opere di Mirna Montanari non può risolversi attraverso una semplice analisi di tipo formale poiché i suoi dipinti esprimono una complessità logico/ figurativa che rimanda direttamente ad una componente di stampo filosofico. Il suo percorso artistico, di rigorosa attualità concettuale, si snoda attraverso un iter di logica kantiana, analitico e dialettico/rappresentativo, che ha per fondamento la conoscenza delle cose in se stesse (realtà) e la capacità di raffigurarle in rapporto alla percezione del sé e del proprio senso estetico.

La conoscenza delle cose a cui far riferimento è costituita sostanzialmente dalle due qualità tipiche di un artista: capacità di analisi e raffronto tra realtà oggettiva e soggettiva nonché mezzi adeguati per rappresentarla. L’artista contemporaneo, talmente libero da rimanere sovente impaniato nella propria libertà, ha tuttavia conoscenza in tempo reale di tutto ciò che in arte al mondo si produce e anche per questo, a volte, viene trasformato in banale gregario di mode o di esperienze altrui che nulla hanno a che vedere con la sua cultura e la sua storia. Anche Mirna ha affrontato il problema del “come” espressivo e, essendo dotata di abilità cospicue e di forte personalità, ha scelto una strada faticosa e complessa ma di straordinario fascino visivo. Il dipinto appare come uno schermo televisivo con l’immagine bloccata e in parte sfarinata.

L’effetto pixel diviene straniante quando percepisci che non si tratta di eventi casuali ma di un’accuratissima e complicata operazione chirurgico/pittorica tendente ad una diversa interpretazione analitica del soggetto, quasi alla ricerca di un’anima celata all’interno delle forme. L’artista scansiona dunque parte dell’immagine alla ricerca del tutto e ce la ripropone, forma e colore, in tratti sequenziali di una didattica segmentata in perfette anatomiche geometrie. E’ un gioco di specchi abile ed illusorio, di antica memoria divisionista, parascientifico ed antiretorico, in cui si dimostrano l’instabilità e la fragilità della bellezza e la conseguente necessità della sua continua ricerca, intesa come dogma esistenziale.

I suoi paesaggi, gli oggetti, le trasparenze, attraverso le varie tecniche utilizzate, formano un ventaglio visivo di grande qualità formale, dotato di sottile ed acuta forza evocativa. La costruzione e scomposizione dell’immagine, ottenute con una serie di interventi sovrapposti di stampo quasi maniacale, non rappresenta in fondo che amore per la vita, nel tentativo inutile (e per questo sublime) di difendere e far conoscere la bellezza. Noi, infatti, che per fortunoso e immeritato destino, viviamo circondati dalle più svariate forme del bello, non siamo neppure in grado di proteggerlo poiché non sappiamo (più) riconoscerlo.

 

Luogo della mostra:

Sale espositive
Confcommercio Ascom Lugo
Acquacalda 29
Lugo

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